APPROFONDIMENTI : Tracciabilità e Rintracciabilità dei Prodotti
Come faccio a conoscere il Ribbon più adatto per il mio impianto?
Basta contattarci ed un nostro esperto, una volta che ha recepito le Vostre richieste, saprà consigliarVi il prodotto più adatto alla specifica esigenza. Disponiamo di ribbon in cera, cera-resina, resina per tutte le stampanti a trasferimento termico presenti sul mercato, offriamo esclusivamente prodotti certificati e prezzi di assoluta concorrenza.
Sul mercato non riesco a trovare un ribbon con le misure che mi occorrono
Possiamo fornire ribbon di qualsiasi dimensioni (diametro anima, diametro ribbon, lunghezza ribbon) andando incontro anche a particolari esigenze del cliente .
I ribbon sono tutti uguali ?
I Ribbon sono prodotti universali, nel senso che una volta trovata la misura adatta alle proprie apparecchiature, è possibile acquistarli di qualsiasi marca. I ribbon non sono tutti uguali, se parliamo della qualità, esistono prodotti scadenti e prodotti di alta qualità e tra questi due estremi, tutta una serie di prodotti intermedi.
E’ possibile stampare su materiali particolari ?
Sì, se avete materiali difficili da stampare (ruvidi, porosi, film flessibili, plastiche rigide, legno, ecc.), la Kodit offre una vasta gamma di nastri in grado di garantire una buona qualità di stampa su ogni supporto.
Quali vantaggi offre il metodo di stampa a trasferimento termico?
Il metodo a trasferimento termico è ecologico, non richiede l'uso di inchiostri liquidi.Le operazioni di manutenzione ordinarie, come il cambio nastro, sono più semplici per l'Operatore che non rischia di macchiarsi.Inoltre è indicato per la stampa di codici a barre per la sua alta qualità di stampa.
La tecnologia, con il passare degli anni sta raggiungendo velocità di stampa sempre più elevate.
Con le stampanti Kodit, si possono stampare l’ora, la data o altre informazioni ?
Se avete bisogno di stampare e la data e l'ora di confezionamento,il numero progressivo, potete farlo in tempo reale. E' anche possibile stampare la data di scadenza, il numero del lotto ed altre informazioni. Se avete una o più linee di produzione, potete stampare uno o più numeri progressivi.
E’ possibile stampare (e applicare) su oggetti in movimento?
Se la vostra linea di produzione lavora in continuo, potete codificare i vostri prodotti o i vostri imballi, con una stampante Kodit dedicata al vostro tipo di esigenza.
Quale differenza c’è tra stampante termica e a trasferimento termico?
La stampante a trasferimento termico usa un nastro carbongrafico (ribbon) che, scaldato, trasferisce l’inchiostro sull’etichetta. Solitamente l’etichetta stampata con il trasferimento termico ha un ciclo di vita più lungo. La stampa in termico diretto, invece, usa il calore della testina per stampare direttamente su etichette termiche che reagiscono al calore e si scuriscono, quindi è una stampa senza uso di ribbon. La stampa con tecnologia termica diretta è adatta ad etichette che devono durare per un periodo limitato di tempo
Come si riconosce se un’etichetta è termica protetta ?
Le etichette in carta termica possono essere realizzate in carta termica economica o in carta termica protetta. La carta termica protetta è un materiale più nobile e permette la conservazione dei dati stampati per un periodo di tempo più lungo. Per capire se l'etichetta è in carta termica economica oppure protetta è sufficiente tamponare l’etichetta con del cotone imbevuto di alcool: se l’etichetta si scurisce è termica economica, se non si macchia è termica protetta.
Una stampante a trasferimento termico può stampare un’etichetta termica?
Si, con qualsiasi stampante a trasferimento termico è possibile stampare anche su etichetta termica. Diversamente, se la stampante è termica posso stampare solamente su un’etichetta termica. Spesso si preferisce l'acquisto di una stampante a trasferimento termico perchè ha la possibilità di stampare sia supporti termici che non.
Come si misura un rotolo di etichette?
I parametri fondamentali per la misura di un rotolo di etichette sono il diametro dell’anima interna e il diametro esterno del rotolo. La conoscenza di questi parametri è importante per permettere un corretto alloggiamento del rotolo di etichette all’interno della proprio modello di stampante. Bisogna poi considerare le misure fisiche dell'etichetta in larghezza e altezza.
Come si riconosce se un’etichetta è in carta termica?
E’ sufficiente avvicinare una fonte di calore, come la fiamma di un accendino, all’etichetta: se si scurisce immediatamente l’etichetta è termica.
Come è fatto un Ribbon ?
Fondamentalmente è un nastro di poliestere (Carrier) , spalmato da una parte di sostanze siliconiche (Backcoating) e dall' altra parte di materia inchiostrante (Pigment)
BACKCOATING:
E’ la parte del nastro che va a contatto con la testina di stampa. Formulato in silicone serve per proteggere la testina di stampa,ridurre la staticità dannosa per la testina e far si che avvenga in modo ottimale il trasferimento termico del pigmento sul supporto da stampare.
CARRIER:
La parte centrale,spessa mediamente 4,7 micron,serve a dare resistenza al ribbon e a far si che vi sia un ottimo trasferimento di calore durante il processo di stampa.
PIGMENT:
Il pigmento,che può essere in cera,cera resina o resina,serve per dare la colorazione al supporto su cui viene applicato. A seconda delle necessità può avere più o meno ancoraggio.
Ho problemi con la qualità di stampa della mia stampante di etichette.
Le stampanti a trasferimento termico generalmente sono molto affidabili e richiedono poca manutenzione, la testina di stampa deve essere pulita regolarmente con un detergente per testine (alcool isopropilico). Utilizzare questa opzione per rimuovere ogni traccia di sporco o adesivo accumulato nel percorso dell'etichetta, per mantenere la qualità di stampa al suo meglio.
Ecco le soluzioni ad alcuni problemi comuni:
righe oblique : pulire la testina oppure regolare la pressione della testina o la tensione del ribbon;
righe verticali perfettamente definite per tutta l’altezza dell’etichetta: potrebbe essere necessario sostituire la testina.
Scarsa qualità di stampa: regolare temperatura, pressione e se non si ottiene un buon risultato è probabile che la tipologia del ribbon usato non sia adatta
Stampa debole o sbiadita : aumentare la temperatura della testina di stampa.
Stampa sbavata o poco definita : temperatura testina troppo alta o velocità di stampa troppo elevata.
Come mai i codici a barre stampati non vengono letti dagli scanner ?
In generale si consiglia di stampare i codici con le barre in verticale per migliorare la definizione di stampa. Inoltre, assicuratevi di lasciare dai 3 ai 5mm di zona vuota (senza stampa) su entrambi i lati del codice a barre, in modo che altre stampe o il bordo dell'etichetta non interferisca con la scansione. Confermare la composizione e la qualità dei vostri codici a barre prima che le merci escano, potrebbe essere necessario un verificatore.
E’ possibile che un ribbon danneggi la testina di stampa ?
Premesso che la testina di stampa è un materiale comunque soggetto ad usura, teoricamente si; esistono sul mercato, fortunatamente in misura limitata, nastri con una scarsa qualità produttiva che per questo spesso vengono proposti a prezzi troppo aggressivi. Tutte le parti possono contribuire a ridurre la qualità del nastro: il film può deformarsi o spezzarsi quando sottoposto a tensioni elevate, l’inchiostratura può presentare “macchie” o striature che in fase di stampa si traducono in stampe non omogenee.
Ma il vero danno che un nastro di questo tipo può causare alla testina di stampa è l’usura accelerata che riduce sensibilmente la sua vita. Questa usura è causata dall’abrasione della superficie non protetta dallo strato siliconico protettivo. Inoltre, se in fase di taglio non viene applicato il trattamento antistatico, durante la stampa si possono generare delle microscintille che con il tempo possono creare danni, bruciando in anticipo i dot della testina.
Qual’è, il ribbon migliore, quello che garantisce la miglior qualità ?
La qualità, sia di stampa che di resistenza, è il risultato di un corretto compromesso di diversi parametri dati dal nastro e dal materiale da stampare che meglio si adattano assieme. Non esiste un ribbon migliore di un altro, dipende da molteplici fattori. Tutti soddisfano standard qualitativi molto elevati. La professionalità di Kodit e l’esperienza ventennale sul campo è il valore aggiunto a cui i nostri clienti possono attingere per ottenere una stampa perfetta in ogni singola specifica applicazione.
Che differenza c’è fra Ribbon, Foil, Film e Nastro a Trasferimento Termico ?
Assolutamente nessuna. Sono tutti sinonimi che indicano lo stesso prodotto.
Cos’è una testina di stampa e come fa a stampare, attraverso il ribbon, su un supporto cartaceo o plastico?
Una testina di stampa a trasferimento termico è un semiconduttore nel quale sono presenti minuscole resistenze disposte in linea (la cui risoluzione viene indicata in dpi – Dot Per Inch – ovvero quante resistenze sono presenti in ogni “pollice” della testina), incapsulati con un rivestimento ceramico. La testina di stampa entra in contatto con il lato del ribbon senza inchiostro (quello siliconato per agevolare lo scivolamento) e le resistenze vengono attivate e disattivate in rapida successione. Nel momento dell'attivazione, l’inchiostro sul lato del foil si riscalda e si fonde, e si trasferisce sul supporto. Trattandosi di una tecnologia digitale, le stampanti a trasferimento termico possono stampare informazioni variabili in tempo reale, come testi, grafici, codici a barre, linee e tabelle. La tecnologia a trasferimento termico permette di stampare su un’ampia gamma di substrati ed in maniera molto rapida.
Che differenza c’è fra una testina di stampa FLAT ed una NEAR EDGE?
La testina di stampa FLAT (letteralmente “piatta”) rappresenta la tecnologia impiegata dalla maggioranza delle stampanti in commercio;l’elemento ceramico che contiene le resistenze è posizionato circa alla metà, rispetto alla lunghezza, del blocco di supporto. Questo implica che in caso di supporti da stampare con spessori molto diversi tra loro, la pressione e il posizionamento della testina deve essere regolato meccanicamente (mediante leveraggi, manopole o, in alcuni casi, viti). Offre il vantaggio, però, di poter utilizzare tutta le tipologie di nastri esistenti.
Le testine NEAR EDGE (chiamate anche CORNER EDGE) vengono utilizzate solo da alcune marche di stampante e solo per alcuni modelli. Si contraddistinguono per il fatto che le resistenze sono posizionate in prossimità dello spigolo (EDGE) del blocco di supporto. Questo riduce sensibilmente la necessità di dover intervenire meccanicamente, come invece accade con le testine FLAT, cambiando spessore del materiale da stampare. Per contro, il nastro base che si può utilizzare su questa tipologia di testina è cera/resina, quindi un nastro più “nobile” rispetto al cera tradizionale, e che richiede un supporto normalmente più patinato.
Quali sono le principali differenze che esistono fra le tre famiglie di ribbon
Le principali famiglie di Ribbon sono: cera (Wax), cera resina (Wax Resin) e resina (Resin).
Il nastro cera è quello che meglio si adatta alla rugosità della carta; la cera si scioglie con una temperatura più bassa e la quantità di inchiostro trasferito e maggiore. Però una volta stampato il documento risulta un po’ più delicato alla manipolazione. La cera resiste meno degli altri al graffio e allo strofinamento.
Il nastro cera/resina rappresenta un buon compromesso tra prestazioni e prezzo quando viene richiesta una buona tenuta alla manipolazione dell’etichetta. Richiede materiali patinati e sintetici; alcune qualità più elevate utilizzate su materiali trattati allo scopo raggiungono prestazioni simili al nastro resina.
Il nastro con base resina richiede l’utilizzo di materiali sintetici, normalmente necessita di una temperatura superiore per essere trasferito, ma il risultato arriva ad offrire una elevatissima resistenza sia al graffio che all’azione di agenti aggressivi, come l’alcool, alcune benzine, oli, ecc.
I Vostri nastri sono di qualità inferiore rispetto ai nastri “originali ?
I nostri tecnici sono a Vostra disposizione per effettuare le prove del caso, verificando i ribbon che attualmente state utilizzando e proponendo la giusta alternativa.
Quasi sempre è sufficiente l’invio di campioni per darVi modo di verificare la nostra qualità e di risparmiare. Qualora non dovesse bastare questo, possiamo intervenire presso la Vostra azienda per procedere con i test necessari insieme al Vostro referente aziendale.
Va sempre considerato, che nessun produttore di stampanti in realtà produce i nastri “originali”; nella totalità dei casi, i produttori si affidano a produttori e tagliatori di nastri identificando nella loro gamma prodotti quelli di loro interesse e facendoli produrre con il confezionamento personalizzato.
Cos’è l’anima di supporto di un ribbon ?
L’anima di supporto non è altro che il rotolo in cartone (in alcuni casi in plastica) su cui viene riavvolto il nastro (ribbon) in fase di produzione; il 99% del mercato è rappresentato da due diversi diametri (1 pollice e ½ pollice). Solo pochi modelli di stampanti necessitano di anima di supporto più grande. Alcune stampanti richiedono l’anima allineata alla larghezza del nastro, altre invece utilizzano anime con larghezze superiori. Nella maggior parte dei casi, i nastri vengono forniti con un’anima unica, ma per alcune stampanti devono essere forniti con la doppia anima (la seconda serve per riavvolgere il nastro utilizzato).
Per stampare con ribbon a base resina occorrono temperature più elevate?
Si. E' vero. Perché la resina ha bisogno di maggiore energia per separarsi dal film di poliestere sul quale è spalmata e depositarsi sul supporto, dove si “fonde” con la sua mattatura superficiale; la mattatura è il trattamento della parte superficiale dei materiali di stampa che entra in contatto con il ribbon.
Qual’è il processo con il quale nasce il ribbon ?
Si parte da una bobina di film in poliestere sul quale viene spalmato da un parte l’inchiostro e dall’altra lo strato protettivo; al termine di questa lavorazione si ottiene il jumbo, mediamente largo circa 1 metro e lungo dai 12.000 ai 18.000 metri. Il jumbo viene tagliato nella larghezza desiderata per la lunghezza necessaria. Attenendosi ad alcune larghezze standard che ottimizzano la larghezza originale del jumbo è possibile ridurre gli scarti, che altrimenti inciderebbero troppo sui costi produttivi.
Codificatori Ink-Jet a Microcarattere – caratteristiche
La marcatura inkjet a microcarattere è sicuramente la tecnologia di codifica contact less maggiormente usata su confezionatrici automatiche, linee di estrusione delle materie plastiche, riempitrici ed in ogni altra produzione dotata di linee di movimentazione. con questa tencologica si è in grado di marcare tutto; dalle semplici date di scadenza e lotto di produzione ai loghi ai barcode mono e bidimensionali su prodotti ed imballaggi secondari.
Codificatori Ink-Jet a Macrocarattere – caratteristiche
La marcatura inkjet a macrocarattere con tecnologia DOD – Drop On Demand = Goccia a Richiesta – è una tecnologia di codifica in grado di stampare messaggi alfanumerici di grandi dimensioni su materiali porosi e non porosi. Oltre alla personalizzazione dell’imballo secondario direttamente sul fine linea, i marcatori inkjet macrocarattere sono utilizzati nel settore tessile, della gomma, della plastica, del legno, del metallo e laddove si renda necessario apporre messaggi di dimensioni tali da essere leggibili a distanza.
Codificatori Ink-Jet a Macrocarattere ad alta definizione – caratteristiche
La marcatura inkjet macrocarattere ad alta definzione nasce come risposta alle richieste di “stampa on demand” del packaging secondario quali cartoni, plateau ed espositori e dei sacchi normalmente utilizzati nel settore alimentare, chimico e nei cementifici. La richiesta che tale tecnologia di codifica è chiamata ad assolvere è la corretta leggibilità dei messaggi stampati sugli imballi posizionati sugli scaffali ed una alta classe di leggibilità dei codici a barre stampati – elemento determinate per il carico scarico merci dei prodotti nei canali distributivi della GDO. Se la codifica macrocarattere è sufficiente ad assolvere al primo quesito, sicuramente l’alta definizione garantisce un numero elevato di punti (DPI = Dot Per Inch) da utilizzare per la stampa di barcode di buona qualità.Se la Tecnologia Piezoelettrica ha fatto la storia della marcatura in alta definizione direttamente sulle linee di produzione, negli ultimi anni si è fatta sempre più strada la Tecnologia Thermal Inkjet comunemente conosciuta come “inkjet a cartuccia”.
Le due tecnologie, sebbene molto affini a livello di risultato finale, si differenziano talmente tanto dal punto di vista applicativo da assolvere alle richieste delle piccole, medie e grandi produzioni manifatturiere.
Marcatori Laser – caratteristiche
La marcatura laser sfrutta le reazioni chimico fisiche dei materiali quando sottoposti ad irraggiamento laser. Lo scopo finale è quello di rimuovere fisicamente il materiale superficiale del substrato oppure di modificarne in maniera permanente il suo stato o colore per creare contrasto visivo tra la superfice originale ed il messaggio stampato. Essendo una tecnologia di marcatura che non aggiunge materiali esterni quali inchiostri o ribbon inchiostrati, è determinante classificare la compatibilità dei materiali da marcare rispetto alla fonte laser usata. Di norma il risultato ottimale è quello dove il raggio laser deve essere assorbito dalla superficie del rivestimento solo per pochi micron; infatti questa è la quantità di energia sufficiente per modificarne la superficie in uno dei seguenti modi:
Ablazione o rimozione del rivestimento – Coating Removal
Il raggio laser viene assorbito dalla superficie del rivestimento e la vaporizza rivelando il substrato sottostante che dona contrasto alla lettura umana o strumentale del messaggio
Incisione – Etching o Engraving
Il laser vaporizza il materiale superficiale del substrato senza produrre alcun cambiamento di colore e contrasto. L’effetto finale e quello della scrittura a graffio
Termochimico – Thermochemical
L’energia del laser riscalda il materiale tanto da rompere i legami molecolari e produrre una reazione chimica. Il risultato di tale reazione forma un nuovo materiale che si presenta di un colore diverso facilitando la leggibilità del messaggio
Data l’enorme quantità di substrati da marcare e le diversissime caratteristiche chimiche dei materiali, le fonti lase utiizzate sono più di una. Generalmente possono essere classificate in due macro-famiglie:
Marcatori laser CO2
Utilizzano una fonte laser gassosa in grado di emettere un raggio laser ad una lunghezza d’onda di 10,6 micron. Il laser CO2 rappresenta la fonte maggiormente utilizzata per la marcatura del packaging.Dalla carta alla gomma, dal PET al PVC, dal legno ai metalli anodizzati o verniciati sono solo alcuni dei substrati abitualmente codificati con marcatori laser CO2.
Marcatori laser a semiconduttore
Il marcatore laser YAG allo stato solido sfrutta il potere laserante dei cristalli di Ittrio ed Alluminio drogati con atomi di Neodimio. Caratterizzati da una lunghezza d’onda di emissione di 1,064 micron, i marcatori laser YAG hanno come campo d’applicazione l’industria delle Plastiche e dei metalli rivestiti e non.
I marcatori laser fibra sono laser a semiconduttore che utilizzano una fibra ottica come elemento risonatore. Particolarmente efficienti hanno un diametro focale particolarmente piccolo che, a parità di potenza emessa, ha una intensità sul punto di marcatura fino a 100 volte superiore quella di una sorgente CO2. Il campo di applicazione, sebbene in comune con la tecnologia laser YAG tradizionale, vede protagonista il marcatore laser a fibra nelle marcature dei metalli duri e sulle plastiche ove sia richiesto un alto contrasto dei messaggi.
I marcatori laser fibra film sono laser a semiconduttore che utilizzano una fibra ottica come elemento risonatore e lavorano con frequenze fisse ed emissione continua del raggio laser. Non intacca metalli e plastiche trasparenti mentre è particolarmente efficace nella rimozione – coating removal – delle vernici spalmate sui film flessibili.
Codificatori a trasferimento termico (TTO) – caratteristiche
I Codificatori a trasferimento termico per la stampa in linea di packaging flessibile e materiali poliaccoppiati vengono con successo ed ampiamente utilizzati sia nel settore farmaceutico che cosmetico sia sulle applicazioni che prevedono il confezionamento di monodose imbustati e soprattutto nel campo alimentare. Molto presenti nel comparto alimentare del fresco – IV° gamma – e degli snack, trova ampi margini di applicazione anche nella personalizzazione di sacchetti per minuterie e tutte quelle applicazioni che necessitano di un’area di stampa limitata a messaggi di base scritti su poche righe.
Marcatori Thermal Trasfer – caratteristiche
La marcatura thermal inkjet chiamata comunemente anche con il nome”tecnologia inkjet a cartuccia” nasce dall’esperienza maturata sulla stampa inkjet a colori su fogli e substrati piani. L’allargamento del settore manifattuiriero a piccole e piccolissime realtà e la sempre crescente richiesta di sistemi di marcatura facili da utilizzare e dai costi di gestione contenuti ha spinto i produttori di inchiostro a formulare composizioni chimiche degli inchiostri sempre più raffinati ed in grado di rispondere ad ogni esigenza di marcatura. I mercati di riferimento storici – alimentare e farmaceutico – sono oggi affiancati da quello cosmetico e da quello delle bevande. La pecularietà di questa tecnologia è che la testa di stampa è integrata nel serbatoio dell’inchiostro e questa soluzione di stampa ad alta definizione fornisce delle prestazioni eccezionali per tutte quelle applicazioni che richiedono alta qualità di stampa su imballi secondari, astucci, etichette, materiali tessili e substrati porosi e semi porosi in genere. I codici a barre mono e bidimensionali, i loghi ed i messaggi alfanumerici alti fino a 12,5mm vengono stampati con definizione variabile fino a 600 dpi a velocità molto elevate. Gestiscono inchiostri di diverso colore e speciali formulazioni chimiche per la stampa su superfici porose e semi-porose.
Sistemi Stampa e Applica – caratteristiche
I sistemi Stampa e Applica sono soluzioni per l’etichettatura automatica di prodotti alimentari, cosmetici, chimici, bevande e farmaceutici con diversi tipi di applicazione che possono essere standard o personalizzati. Kodit s.r.l. offre ai propri clienti sistemi di etichettatura semplici e di facile utilizzo nei vari ambienti sopra elencati, ciò vuol dire che il cliente può essere servito di impianti su misura per personalizzare la propria produzione. Le versioni disponibili sono Apply (semplice applicazione di etichette prestampate) e Print Apply (stampa ed applicazione di etichette in una sola macchina)che permette di rendere più veloci i passaggi produttivi. Le caratteristiche dei materiali impiegati per la costruzione della testata etichettatrice garantiscono una facilità estrema di adattamento all’installazione, una grande robustezza e quindi limitata manutenzione. Grazie alla compattezza e ricca disponibilità di moduli di staffaggio si adatta velocemente alle più svariate esigenze di installazione su linee di confezionamento esistenti.La precisione nell’applicazione, l’affidabilità e la semplicità d’uso della testata etichettatrice sono le principali caratteristiche che permetteranno un esercizio a costi molto bassi. I sistemi Stampa & Applica possono essere personalizzati in base all’impianto pre-esistente nell’azienda del cliente e possono essere modulari in base alle specifiche esigenze.